Foto e testo di IVO BLANDINO
TORRE PELLICE – Nella ricorrenza della Festa della Liberazione del 25 aprile, venerdì 21 a Torre Pellice si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra d’inciampo nella Val Pellice alla memoria del partigiano protestante Jacopo Lombadini. Nasce in Toscana a Gragnana (Carrara) il 13 dicembre del 1892 e muore in Germania a Mauthausen il 25 aprile del 1945. Era un educatore, docente e predicatore protestante metodista. Fu cappellano dei valdesi nelle valli nonchè membro della resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale fu deportato nei campi di concentramento nazifascisti dove purtroppo trovò la morte.
Lombardini viene educato in una famiglia dagli ideali mazziniani nel 1915, si scrive al Partito Repubblicano e nonostante le condizioni economiche della famiglia, riuscì con grande sacrificio a studiare all’Istituto Magistrale, superando gli esami di maturità. All’evento del Fascismo fu spesso vittima di aggressioni da parte di squadristi fascisti soprattutto nel biennio 1921-1922. Durante il regime fascista gli fu poi impedito di svolgere la professione d’insegnante a causa delle sue posizioni politiche. Antifascista convinto venne picchiato, deriso e successivamente allontanato da ogni regolare posto di lavoro.
Negli anni 1923-1924, studia teologia presso la Facoltà Valdese di Roma. Giungerà poi a Torino e successivamente nelle valli valdesi a Torre Pellice, dove sarà educatore docente presso il Convitto Valdese di Torre. Il 24 marzo del 1944 Lombardini fu catturato insieme ad altri partigiani in seguito ad un rastrellamento in Val Germanasca compiuto dalle SS tedesche e fascisti italiani. Condotto nella caserma di Bobbio Pellice fu sottoposto per più giorni a brutali pestaggi e torture. Il 31 marzo fu trasferito alle Carceri Nuove di Torino, dove rimase fino all’inizio del mese di maggio, quando fu trasferito al campo di Fossoli. A metà luglio fu inviato al campo di transito di Bolzano e il 5 agosto fu deportato nel campo di concentramento tedesco di Mauthausen-Gusen, ricondotto a Mauthausen il 24 aprile del 1945 dove fu selezionato per l’eliminazione tramite la camera a gas. Fu ucciso il giorno successivo insieme con altri giovani partigiani, alcuni ebrei e altri deportati.
La giornata di commemorazione di venerdì, ha avuto inizio al mattino nell’aula sinodale della Casa Valdese di Torre Pellice con la partecipazione delle scuole secondarie di primo grado di Luserna San Giovanni e Torre Pellice e gli interventi musicali del coro del Liceo Valdese e la proiezione del docufilm dal titolo”“Jacopo Lombardini protestanti e libertà” dell’attrice e regista Anna Gianpiccoli. Nel pomeriggio Davide Rosso, direttore del museo presso la Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, con una visita guidata ha illustrato è spiegato ai partecipanti il luogo dove Lombardini aveva vissuto ed insegnato ossia l’ex Convitto Valdese che è stata la ultima sua residenza prima della deportazione nei campi di sterminio. Sempre nel pomeriggio i numerosi partecipanti si sono trovati nell’Aula Sinodale della Casa Valdese, per un altro momento di ricordo che è stato presieduto dalla Preside del Liceo Valdese Alessia Passarelli che ha illustrato l’iniziativa e richiamato i presenti sul significato della posa di una pietra d’inciampo e che solitamente vengono posizionate davanti alla casa di colui che è stato catturato e arrestato e portato certamente nei campi di concentramento. In questo caso davanti all’ex convitto ci fu appunto la casa del partigiano Jacopo Lombardini.
Alla cerimonia erano presenti in fascia tricolore il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno che nel suo breve intervento ha ringraziato il Centro Culturale di Torre Pellice per questa iniziativa e ha ricordato ai giovani i valori di Lombardini, il sindaci di Bobbio Pellice Mauro Vignola, la vice sindaca di Angrogna Silvia Monnet e in assenza del sindaco di Villar Pellice l’Assessore Luca Bonjour. Per la Tavola Valdese la vice moderatore pastora Erica Tomassone che anche lei nel suo intervento a ribadito e sottolineato ribadito il coraggio la forza e la tenacia del protestante Jacopo Lombardini. Altri interventi sono stati quelli di Lorenzo Tibaldo (Presidente del Comitato per la difesa dei valori della resistenza e della costituzione repubblicana che rappresenta tutti i comuni della valle e l’Anpi Val Pellice). Quest’ultimo ha scritto un libro su Lombardini.
Ha suscitato nei presenti molta commozione e lacrime l’intervento di Giulio Giordano, classe 1925, di 98 anni, ultimo partigiano della Val Pellice in vita che nella sua splendida lucidità anche lui ha voluto ricordare i valori della resistenza, della forza e del coraggio che hanno avuto i Partigiani nel combattere la dittatura del nazifascismo. Anche Bruna Peyrot storica, saggista nonché Presidente della Fondazione Centro Culturale Valdese Torre Pellice ha sottolineato che cos’ha significato Jacopo Lombardini nel combattere per la libertà invitando i giovani a credere in questi valori. Tra un intervento e l’altro il Gruppo Teatro e il coro del Liceo Valdese di Torre Pellice, hanno eseguito letture e testimonianze nonché canti eseguiti in ebraico, ma soprattutto raccontato la storia di Lombardini come esempio per tutti coloro che desiderano la libertà e l’uguaglianza.
In serata i presenti hanno lasciato l’aula per recarsi nel luogo dov’è stata posizionata la pietra di inciampo. La lunga giornata si è così conclusa con un momento conviviale ed un’apericena presso la palestra del Liceo Valdese.