PIOSSASCO SENZA PEDIATRA: “ATTENDIAMO LA PRESA IN SERVIZIO, MA SIAMO PREOCCUPATI”

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di MONICA CANALIS (Consigliera Regionale PD)

PIOSSASCO – La carenza di medici, sul territorio e negli ospedali, sta assumendo dimensioni allarmanti. L’ultima emergenza è scoppiata a Piossasco, comune di 18.000 abitanti nell’Asl To3, rimasto senza pediatra. A seguito della mia sollecitazione, l’Asl To3 ha assicurato che nessun bambino è scoperto. Il bando per questo ambito territoriale è stato fatto, hanno risposto in quattro, di cui uno per Piossasco e tre invece per Bruino. Ora si attendono i tempi tecnici per la presa di servizio che vanno da uno a tre mesi a seconda delle singole situazioni dei pediatri. Ci conforta apprendere questa notizia, ma resta la preoccupazione per i disagi che le famiglie piossaschesi dovranno affrontare nell’attesa della presa di servizio del nuovo pediatra che ha scelto Piossasco. Gli spostamenti nei comuni limitrofi e la fisiologica confusione creata dalla temporanea interruzione di presenza nell’ambulatorio di Piossasco sono un disservizio che pesa sui minori malati e sui loro genitori e nonni, con conseguenti effetti collaterali sulla celerità e modalità delle prestazioni.
Il fenomeno della carenza di medici coinvolge tutte le specialità, compresa quella dei pediatri, e ha origine nel cosiddetto “imbuto formativo”, vale a dire che i medici che terminano il percorso di formazione sono di meno di quelli che vanno in pensione oppure che optano per il settore privato o che emigrano. La normativa prevede che il bambino da 0 fino a 6 anni debba essere in cura presso un pediatra, mentre dai 6 ai 14 anni si può scegliere di far curare il proprio figlio anche dal medico di medicina generale. Il massimale dei pazienti previsto è di 1.200 bambini o di 1.500 quando i pediatri lavorano in gruppo. I pediatri, che come i medici di medicina generale sono liberi professionisti non assunti dal SSN, possono esercitare la libera scelta all’interno del distretto e rispondere ai bandi nei singoli ambiti territoriali. La libera scelta del medico e del luogo di cura costituisce un principio fondamentale del rapporto fiduciario medico-paziente. Purtroppo però, a Piossasco come in molti altri comuni del Piemonte, i cittadini vedono ridotti i servizi di prossimità, con un rischio di conseguente riduzione della qualità e tempestività della risposta, soprattutto nelle aree interne del Piemonte, meno collegate dal Trasporto Pubblico Locale. Questo crea una serie di problematiche che rischiano di mandare in crisi l’intero sistema sanitario, non solo territoriale, ma anche ospedaliero. Nell’Asl To3, nel 2022, sono stati assegnati dalla Regione Piemonte 14 posti su 46 carenze di assistenza primaria, il 30%. Nell’intera Regione su 399 posti disponibili sono state effettuate 111 assegnazioni ovvero il 28%. Secondo l’Ordine dei Medici in Piemonte da qui al 2031 mancheranno 706 medici di base. In generale occorre:
1) Continuare ad aumentare le borse di specializzazione, invertendo il trend degli anni passati.
2) Continuare ad abilitare al servizio gli studenti degli ultimi anni della scuola di specializzazione.
3) Modificare l’Accordo Integrativo Regionale coi Medici di Medicina Generale, per evitare che le aree disagiate restino scoperte.
4) Migliorare i collegamenti tra i Comuni dello stesso ambito territoriale sanitario per facilitare il raggiungimento degli ambulatori.
5) Incentivare l’opzione dei medici per il corso di formazione specifica in Medicina generale,
6) comunicare i fabbisogni in modo preciso al Governo.
7) Ma soprattutto la Regione Piemonte deve pubblicare molto più rapidamente le graduatorie per evitare di lasciare periodi vuoti. Il lasso di tempo di 150 giorni dalla rilevazione delle carenze alle assegnazioni dei medici dovrà in futuro essere ridotto. È urgente che la Regione intervenga in maniera tempestiva, non lasciando per troppo tempo vacanti le posizioni scoperte, ma predisponendo in tempi rapidi le graduatorie e le assegnazioni dei nuovi medici che si candidano a coprire le carenze.
Nel frattempo i Comuni possono considerare di proporre degli incentivi (come ad esempio lo sconto o azzeramento per l’affitto dell’ambulatorio) per attrarre nuovi pediatri e medici di medicina generale, anche part-time. Dal canto nostro in regione continueremo a sollecitare la velocizzazione delle procedure di assegnazione.

 

 

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