di ROBERTA FONTANA
PINEROLO – Si è svolta questa mattina in pieno rispetto delle norme anti Covid, la manifestazione degli studenti delle scuole superiori di Pinerolo. All’appuntamento fissato per le 8.30 al Centro studi di via Dei Rochis, nonostante le aspettative, non sono stati molti quelli ad essersi presentati.
Questo non ha di certo fermato gli organizzatori che hanno deciso di andare avanti e di farsi sentire. “E’ da un mese che organizziamo questa protesta – dichiara uno degli studenti presenti – siamo qui e vogliamo far valere i nostri diritti”.
Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: mancanza di docenti, classi inadeguate, trasporti inefficienti e investimenti statali quasi inesistenti. “Frequento il Porro e vi posso assicurare che è considerato una scuola di serie B. Le aule non sono grandi abbastanza per contenere tutti nel pieno rispetto della normativa anti contagio – racconta un ragazzo che frequenta l’istituto e conclude – La didattica a distanza poi è stata e continua ad essere un vero e proprio fallimento, da noi per esempio,i microfoni sono rotti e non è quindi possibile svolgere le video lezioni”.
Presenti al corteo che ha fatto tappa anche davanti alla stazione ferroviaria, due rappresentanti del Comitato Iononsalgo di Piossasco. “Siamo un gruppo di studenti e genitori che da circa 3 anni cercano di migliorare il sistema trasporti – racconta Serena Tomei del comitato – Le norme di sicurezza sono inadeguate, i costi davvero troppo alti. È un problema che ci trasciniamo dietro da tempo e che in un contesto di emergenza come quello che stiamo vivendo si fa sentire ancora di più. È necessario unire le forze perché più siamo meglio è”.
La comitiva ha concluso la propria marcia di protesta davanti al Comune di Pinerolo.
“Il nostro doveva essere un rientro a scuola in sicurezza ma così non è stato, almeno non per tutti – conclude uno degli interessati – Alcune scuole hanno ricevuto qualcosa in più rispetto ad altre, ma questa differenza non deve esserci. Lo Stato deve garantire fondi per tutte le scuole e non solo per alcune”.
Gli organizzatori promettono di non fermarsi qui ma di proseguire fino a quando non otterranno quanto richiesto, quanto gli spetta. Non resta quindi che aspettare per capire come evolverà la situazione.