PINEROLO, LA PROTESTA DEI NEGOZIANTI: “VOGLIAMO LAVORARE”, ANCHE IL SINDACO IN PIAZZA

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di ROBERTA FONTANA

PINEROLO – Si è svolta oggi pomeriggio, davanti al municipio di Pinerolo, la protesta organizzata da un gruppo di commercianti e artigiani del territorio.
Promotrice di questa iniziativa è Manuela Anzalone, imprenditrice ormai considerata punto di riferimento dei commercianti. “Vogliamo tenere aperti i nostri negozi. Non siamo strutturati per la vendita on-line e l’unico modo per lavorare è rimanere aperti” dichiara Manuela Anzalone e prosegue “abbiamo rispettato tutte le regole e ora abbiamo i magazzini pieni di merce natalizia, come facciamo a smaltirla se ci faranno chiudere?”.

La portavoce dei commercianti non si ferma qui:” Non è possibile paragonare Torino a Pinerolo, quindi chiediamo al Comune più controlli, perché non è giusto che siano sempre le persone corrette a pagare il prezzo più alto” e conclude “le nostre attività sono sicure, vogliamo lavorare”.

CNA e Associazione Commercianti non hanno preso attivamente parte alla protesta, nonostante siano concordi con la necessità di proseguire con le attività lavorative, hanno cercato di soddisfare anche la fetta di commercianti non concordi con la manifestazione stessa.
Impossibile poi non fare riferimento al DPCM pubblicato questa mattina: “Chiediamo che il nostro presidente della Regione, possa sostenerci di più” conclude Anzalone “che gli aiuti promessi possano arrivare il prima possibile”.

Il sindaco Salvai ha accettato l’invito da parte dei commercianti ed è sceso in piazza a parlare con loro. “Sono decisioni regionali alle quali purtroppo noi amministrazione non possiamo opporci” dichiara il sindaco “quello che posso dirvi è che mi prendo personalmente l’impegno di scrivere a chi di dovere per cercare di risolvere tale situazione. Restate chiusi, perché potreste passare dalla parte della ragione alla parte del torto”.

“Apprezziamo e non attacchiamo il nostro sindaco che come sempre ci mette la faccia” commentano i cittadini “poteva tranquillamente rimanere chiuso nel suo ufficio”.
Non sono mancati momenti di nervosismo, che hanno poi lasciato spazio alla voce comune di tutti i commercianti: “Vogliamo lavorare!”.

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