CORONAVIRUS, ALL’OSPEDALE DI PINEROLO 20 RICOVERATI: ERANO 100 NEL PICCO DELL’EPIDEMIA

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dall’UFFICIO STAMPA ASL TO3

PINEROLO – Ormai da qualche settimana sta progressivamente diminuendo il numero dei pazienti ricoverati per Covid-19 negli ospedali dell’Asl To3. Un segnale incoraggiante per la Fase 2 appena avviata, che per quanto riguarda la sanità ospedaliera si traduce nella possibilità di riaprire i reparti che nella fase più acuta dell’emergenza erano stati adibiti al trattamento dei malati Covid-19, riportandoli al’’attività ordinaria.

Un traguardo importante, per il valore simbolico e per le ricadute pratiche, è stato tagliato nei giorni scorsi dall’ospedale di Pinerolo, che ha finalmente potuto ripristinare il reparto di Medicina del 3° piano, chiudendo il reparto Covid in funzione in questi mesi. I locali sono stati completamente sanificati e già oggi ospitano 28 pazienti in degenza ordinaria no Covid.

Attualmente all’ospedale di Pinerolo sono rimasti soltanto venti i pazienti Covid (di cui due in Terapia intensiva e cinque in semi-intensiva), ospitati al 4° piano dell’edificio, nell’area di Weekly surgery e nell’Utic. Una riduzione molto evidente: nel picco dell’epidemia, a Pinerolo i ricoverati erano oltre 100.

La stessa confortante tendenza si può riscontrare in tutte le strutture dell’Asl To3 che ospitano malati Covid.

A Rivoli già lo scorso 25 aprile c’era stata una prima chiusura di reparto Covid, 23 posti letto all’8° piano trasformati in reparto di degenza ordinaria: in tutto l’ospedale ci sono oggi 72 pazienti ricoverati (di cui sette in Terapia intensiva) a fronte di un massimo, nelle scorse settimane, di oltre 160. A Susa i pazienti Covid sono ora appena due, nel picco erano stati una trentina.

Complessivamente, nel momento di maggiore criticità le persone ricoverate negli ospedali di Pinerolo, Rivoli e Susa erano circa trecento, mentre oggi sono 94, a cui se ne aggiungono una cinquantina nelle sedi Cavs adibite per i pazienti in fase non acuta, che contribuiscono a dare respiro al sistema ospedaliero.

“Finalmente è scesa la pressione sui nostri ospedali, che hanno dovuto reggere un urto drammatico e senza precedenti. Il lavoro dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari è stato straordinario, così come quello del personale tecnico e amministrativo impegnato nelle funzioni di supporto. L’attenzione resta comunque alta, anche all’interno degli ospedali, ma ora possiamo concentrarci maggiormente sulla fase territoriale, sulle persone in via di guarigione e su una graduale ripresa delle attività sanitarie ordinarie” – afferma il Direttore Generale dell’Asl To3 Flavio Boraso.

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