dall’UFFICIO DEL TURISMO DI TORRE PELLICE (Fotografia AGORÀ SCIENZA)
TORRE PELLICE – Quali sono gli impatti delle politiche ambientali sulla vita delle donne? Possono peggiorarla oppure vanno a loro vantaggio? Come migliorare la sostenibilità ambientale della società se le donne non vengono coinvolte nei processi decisionali? Questi alcuni dei quesiti a cui ambientaliste, consulenti ambientali e attiviste ecologiche cercheranno di dare risposta a Torre Pellice, alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna.
Il Coordinamento Donne Val Pellice, assieme all’Assessorato alle pari opportunità del Comune di Torre Pellice e alla Rete Val Pellice Sostenibile propone l’incontro dal titolo “Sguardo di donne sull’ambiente. Serve un agire sostenibile per liberare il futuro”. L’appuntamento è fissato nel pomeriggio di sabato 7 marzo alle ore 17 presso la Civica Galleria d’Arte Contemporanea “Filippo Scroppo” di Torre Pellice situata al numero 10 di via Roberto d’Azeglio. Interverranno Antonella Visintin (ambientalista), Eva Biginelli (consulente ambientale) e le Rumenta Girls (attiviste ecologiche).
“Non potrà esserci cambiamento sociale verso uno stile di vita ambientalmente sostenibile se si lasciano in secondo piano i diritti delle donne”- afferma Gisella Costabel, del Coordinamento Donne Val Pellice, spiega il legame tra protezione dell’ambiente e dei diritti sociali. “I pannolini riciclabili permettono di diminuire l’immondizia prodotta ma a chi tocca lavarli? A chi tocca la pulizia delle stoviglie riutilizzabili che stanno soppiantando quelle usa e getta nelle feste ed eventi pubblici? Generalmente alle donne il loro sguardo sull’ambiente è in grado di far emergere queste piccole contraddizioni, legate agli stili di vita, e le contraddizioni più grandi che nascono quando le politiche ambientali non tengono conto dei diritti sociali di tutta la popolazione”.
“L’Onu dedica all’uguaglianza ed emancipazione delle donne il punto 5 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030, dunque considera l’autodeterminazione delle donne un fattore di sostenibilità sociale che non può essere disgiunta dalla sostenibilità ambientale” – dice Antonella Visintin, ambientalista e coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione Chiese Evangeliche in Italia. “Il documento del Forum delle donne dell’Onu del 1995 invita al coinvolgimento attivo delle donne nel processo decisionale ambientale a tutti i livelli, l’integrazione delle loro preoccupazioni e prospettive nelle politiche e nei programmi e la creazione di modi per valutare l’impatto dello sviluppo e delle politiche ambientali sulle donne”.
Di sostenibilità sociale e al contempo ambientale si è occupata Eva Biginelli, ambientalista, consulente ambientale anche per istituzioni locali, responsabile di un progetto di sostenibilità sociale e ambientale in Africa, precisamente in Uganda. Per la Diaconia valdese valli (ex Coordinamento opere valli) ha svolto uno studio sulla possibilità di ridurre l’impatto ambientale delle strutture per anziani.
Spiega la Biginelli: “I pannoloni sono prodotti che pesano in maniera determinante sulla quantità totale dei rifiuti generati dalle strutture per anziani. Dopo averne analizzato l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita, abbiamo cercato alternative sostenibili da più punti di vista. Non solo dal punto di vista ambientale, quindi, ma anche sotto il profilo economico e di gestione del lavoro”.
Uno stile di vita più sostenibile per l’ambiente non deve necessariamente essere più faticoso. Le torinesi Rumenta Girls, ossia Beatrice Surano e Irene Ameglio, hanno vissuto per un mese a rifiuti zero e documentato la loro esperienza in modo dettagliato e ironico su Instagram. Il loro profilo, sul social network, è diventato luogo di confronto e di discussione su temi legati alla riduzione del nostro impatto quotidiano e, più in generale al concetto di sostenibilità. Sono le ideatrici di Roomenta, spazio temporaneo dedicato all’ecologia alla ciclofficina del Pai Bikery di Torino, dove si trovano materiali informativi, libri, prodotti in esposizione ed eventi gratuiti. Beatrice e Irene si definiscono “Amiche dell’ambiente, nemiche della sbatta”, espressione che concilia l’intento di adottare stili di vita sostenibili, ma al contempo rispettosi degli impegni lavorativi e del tempo libero.