IN VAL TRONCEA POCO SEGNALE TELEFONICO: “INTERVENITE IN FRETTA”

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dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

TORINO / PRAGELATO – Da sempre la Val Troncea, uno dei luoghi più spettacolari a livello paesaggistico e naturalistico della Città Metropolitana di Torino e dell’intero Piemonte, non dispone di alcuna ricettività telefonica. Anche la rete Internet è molto carente. “Trattandosi di una località ad alta vocazione turistica, la necessità di avere collegamenti è prioritaria e occorre un impegno congiunto da parte delle società telefoniche e degli Enti locali per risolvere la criticità”. Lo sottolinea il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, che sostiene l’appello del collega Giorgio Merlo, primo cittadino di Pragelato.

A giudizio del sindaco Stefano Lo Russo “è in gioco non solo la possibilità di usufruire di collegamenti che in territori di pianura sono scontati, ma anche la sicurezza di tutte le persone che frequentano la Val Troncea, siano esse escursionisti o semplici villeggianti. Lanciamo un appello a tutte le compagnie telefoniche, in particolare a Tim, Vodafone e Wind affinché garantiscano una ricettività telefonica e telematica efficace anche nei luoghi di villeggiatura, caratterizzati da paesaggi incantevoli, la cui corretta frequentazione in sicurezza è fonte di reddito per molti residenti in montagna. Se si aprirà un tavolo di confronto tra compagnie telefoniche ed Enti locali la Città Metropolitana di Torino è pronta a fare la sua parte”.

“L’assenza del servizio telefonico in ampie aree montane fa il paio con la riassegnazione delle frequenze televisive per i canali del digitale terrestre, che ha creato seri problemi alle Terre Alte. – spiega ancora Lo Russo – Nei mesi scorsi la Città Metropolitana di Torino si era rivolta ai ministeri dello sviluppo economico e dell’innovazione tecnologica e transizione digitale per sollecitare interventi risolutivi. Siamo tuttora preoccupati per le ricadute sui territori periferici e montani del nostro territorio, in cui migliaia di residenti, che non possono essere considerati cittadini di serie B, sono ancora più marginalizzati. Il digital divide e l’isolamento dai mezzi di comunicazione di massa crescono anziché essere affrontati e risolti”.

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