UCCIDONO UNA FEMMINA DI CINGHIALE: DENUNCIATI NEL PINEROLESE

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

PINEROLO – Nel corso dei primi mesi del 2025 il personale del Nucleo Carabinieri Forestale di Pinerolo, nell’ambito dei servizi istituzionali a tutela dell’ambiente e della fauna selvatica, hanno rafforzato la vigilanza unitamente al Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana di Torino ed in collaborazione delle Guardie Venatorie della Vigilanza Ambientale LAC. In specie, in un episodio, nell’ambito del servizio nella Pianura Pinerolese, veniva accertato l’abbattimento di un esemplare femmina di cinghiale (Sus Scrofa), nonostante il divieto venatorio, con arma e munizionamento non consentito. In un altro caso, invece, si rinvenivano su terreno ad uso agricolo, diversi strumenti vietati per la caccia quali lacci “a strozzo” in metallo e gabbie trappole per la cattura di piccoli selvatici, non autorizzate ed in violazione a quanto sancito dalla Legge nazionale, nonché da Convenzioni internazionali.

Nell’ambito dell’esecuzione di quanto appurato gli accertatori procedevano ad assicurare le fonti di prova mediante il sequestro penale di quanto illecitamente utilizzato oppure rinvenuto nel corso degli accertamenti eseguiti. È importante segnalare come l’utilizzo di mezzi non consentiti o non debitamente autorizzati, come lacci, tagliole e gabbie di cattura sia particolarmente lesivo per la fauna selvatica in quanto arrecano gravi sofferenze all’animale prima della morte, senza considerare che, non essendo sistemi di cattura selettivi, possono causare catture di specie domestiche oppure esemplari selvatici protetti o particolarmente protetti, con evidente riduzione di biodiversità.

Ad entrambi i contravventori è stato contestato il reato di cui all’art. 30 comma 1 lettera H) della Legge 157/1992, reato contravvenzionale sanzionato con l’ammenda fino a 1.549 euro. In base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza sarà accertata solo in
caso di sentenza definitiva.

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

1 COMMENTO

  1. Qualora codesti bracconieri, fossero anche in possesso della licenza di caccia, la condanna dovrebbe essere al minimo raddoppiata.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here